Aglaia
L’intervento sull’Hotel Barchetta Excelsior ha comportato lavori di rifacimento delle facciate, la sostituzione dei serramenti a taglio termico ed elevata efficienza energetica, la copertura e l’installazione di nuovi macchinari per l’impianto di riscaldamento e condizionamento.
Le facciate esistenti sono state sostituite in parte con facciate di tipo ventilato.
Tutti i lavori sono stati eseguiti in tempi molto ristretti, durante la chiusura invernale dell’hotel.
L’Hotel Posta è stato interessato da lavori di completa ristrutturazione e di recupero del sottotetto. L’edificio è composto al piano terra da un bistrò, ai piani superiori da camere. L’intervento ha risposto con la massima fedeltà al progetto originario in quanto si tratta di una delle prime opere dell’Architetto Giuseppe Terragni: in particolare è stata conservata la scala in marmo.
Nel piano interrato è stata realizzata una struttura in cemento armato - destinata ad ospitare magazzini, celle frigo, spogliatoi e servizi per il personale - con il metodo della vasca bianca, caratterizzata da iniezioni di resina tra le giunte di getto per rendere completamente impermeabili i locali, al fine di contrastare la sottostante spinta del lago. La struttura è stata adattata alle normative anticendio utilizzando intonaco intumescente. Nell’ultimo piano, il recupero del sottotetto ha permesso di ricavare due mini-suites di circa sessanta metri quadri ciascuna.
L’Hotel ME Milan Il Duca è stato interessato da lavori di manutenzione straordinaria per la ristrutturazione delle centotrentanove camere, con realizzazione di ristorante, rooftop bar, palestra e meeting rooms.
L’intervento ha riguardato il rifacimento completo degli spazi esistenti, degli impianti elettrici e di quelli meccanici, tutti progettati per una gestione rispondente ai nuovi standard di efficienza energetica e sicurezza.
L’uso di materiali pregiati - marmi, boiserie e rivestimenti murali di alto pregio - ha permesso di raggiungere un’elevata qualità tale da poter classificare l’hotel con le cinque stelle lusso. Particolare cura è stata dedicata all’isolamento acustico, con impiego di controsoffitti multistrato.
L’arredamento della hall prevede una scala elicoidale in seminato alla veneziana e arredi in legno di particolare fattura. Il sopralzo è costituito da un ultimo piano panoramico - Radio Rooftop Bar - con un’ampia terrazza affacciata sul nuovo skyline di Milano della zona di Porta Nuova Garibaldi. Sono state mantenute le facciate progettare dall’Architetto Aldo Rossi.
Il cantiere - iniziato nell’aprile 2014 - è stato inaugurato il 1° maggio 2015, con tempi strettissimi per la consegna alla Committenza.
Villa Comalcione - complesso di immobili di prestigio per una proprietà di 15.000 metri quadri - è stata oggetto di intervento di restauro e riqualificazione tecnico funzionale che ha previsto l'adeguamento degli spazi alle esigenze della nuova proprietà. Sono stati ridisegnati tutti gli spazi interni, è stato inserito un nuovo ascensore e sono state create stanze dedicate ad accogliere la biblioteca di libri storici del proprietario. I due edifici (Villa Comalcione e Villa San Giovanni) e le due darsene sono stati ristrutturati con il rifacimento dei solai, dei manti di copertura, delle facciate (intonaci) e delle murature esterne, nonché degli impianti interni. Il parco e i giardini sono stati ripristinati, insieme ai campi delle bocce e del tennis/calcetto. L'intervento ha evidenziato alcune problematiche legate all'accesso estremamente difficoltoso, possibile solo con mezzi di piccola taglia a causa dell'ubicazione in centro storico. Così per il parco e per le darsene è stato utilizzato un sistema di motocarriole e di elicottero per trasportare il materiale. A volte è stato necessario anche il trasporto a mano, come nel caso della piantumazione delle piante. Nella roccia è stata ricavata una piscina: gli scavi sono stati condotti in modo simil-manuale a causa della conformazione degli spazi e dell'impossibilità di accedere con mezzi adeguati come i tradizionali escavatori. Una gru montata nel lago ha effettuato il carico e lo scarico del materiale condotto via lago utilizzando pontone e rimorchiatore. Negli interni della villa principale sono stati restaurati i vecchi pavimenti in seminato e recuperati quelli in cotto lombardo; in alcuni casi è stato creato un nuovo seminato. Infine, nel parco, i percorsi pedonali hanno muretti realizzati con pietre Moltrasio provenienti dagli scavi del cantiere per la costruzione della piscina.
Villaggio Cascina Merlata è un intervento di edilizia residenziale agevolata nell’ambito della riqualificazione dell’area omonima in Milano che ha previsto la costruzione di sette edifici a torre, con due livelli interrati adibiti a parcheggio e cantine, nonché la sistemazione temporanea del piano terra degli edifici 3-4.
Due le fasi di un intervento frutto di un concorso internazionale di progettazione: la prima quella di Expo2015, la seconda il più grande progetto di housing sociale in corso in Italia. Dal 1° marzo 2015 fino al termine dell’Esposizione universale di Milano del 2015, Villaggio Cascina Merlata ha vissuto la sua prima fase, quella dell’Expo Village con 397 alloggi residenziali per le delegazioni straniere e 588 posti auto. Staff e delegazioni impegnate nell’Esposizione universale hanno avuto la possibilità di risiedere nel nuovo quartiere, progettato con criteri di massima sostenibilità ambientale e pensato per l’abitare temporaneo, grazie alla collaborazione con il Politecnico di Milano.
Al termine di Expo2015 i 397 appartamenti sono stati rimessi a nuovo e destinati al più grande progetto di housing sociale in corso in Italia: gli appartamenti, in classe energetica A e a emissioni zero, sono offerti in locazione a lungo termine o con patto di futura vendita e in vendita diretta a canoni e prezzi calmierati.
Il Grand Hotel Courmayeur è un cinque stelle dotato di settantadue camere distribuite e articolate in tre chalet, di un ristorante e di un lounge bar (posti in un quarto chalet) e di un centro benessere.
Essendo collocato in quota, il cantiere ha imposto una particolare attenzione nella programmazione e gestione delle lavorazioni, rese particolarmente difficili dalle rigide temperature che hanno condizionato i getti di calcestruzzo e l’esecuzione dei massetti. Inoltre le abbondanti nevicate hanno ostacolato l’approvigionamento dei materiali ed impedito l’accesso ad alcune aree del cantiere.
Persuperarequest’ultimaproblematicaèstataanticipatalarealizzazionedell’autorimessa che ha permesso l’accantonamento al coperto dei materiali da utilizzare per le lavorazioni interne prima degli eventi nevosi.
Sempre in relazione alla variabile meteo, la logistica è stata suddivisa in fasi:
1) chiusura dell’edificio per quel che riguarda la copertura ed i tamponamenti perimetrali comprese le finestrature con appositi pannelli provvisori traslucidi;
2) realizzazione delle finiture interne durante il periodo invernale mitigando le temperature attraverso l’utilizzo di generatori di aria calda;
3) completamento delle opere esterne nei mesi estivi.
La copertura del Grand Hotel Courmayeur è stata realizzata in lose di pietra, finitura caratteristica della Valle d’Aosta, a cura di manodopera specializzata individuata in loco, per mantenere una tipologia costruttiva coerente con il paesaggio.
52greenway è un progetto di Antonio Citterio, Patricia Viel and Partners e di Anna Giorgi and Partners, realizzato sulla vecchia sede del Sole 24 Ore, completamente demolita e ricostruita ex novo, con due piani interrati destinati ad autorimessa.
52greenway esprime con carattere un disegno elegante, in continuità con la ricerca del razionalismo milanese, e si confronta con alcuni dei più significativi esempi della Milano moderna progettati da Bottoni, Terragni e Vietti su Corso Sempione.
Il progetto si articola in tre volumi destinati a residenza: Garden Building di sei piani con le ville urbane affacciate sul giardino interno, Tower Building di sedici piani dal quale la vista spazia dal centro storico della città all’arco alpino ed un edificio in linea con quattro appartamenti duplex. 70 le residenze nel complesso e 184 i box in autorimessa.
Finiture di elevato standard, dotazioni complete degli appartamenti, tagli compatti ed efficienti, aria condizionata centralizzata, ventilazione controllata e sicurezza degli accessi, qualità della costruzione e aspetti di compatibilità ambientale sono tratti salienti dell’intervento.
L’intervento ha portato alla realizzazione di un edificio interrato su due livelli destinato ad autosilo a servizio del costruendo albergo di circa 80 camere di varie tipologie e servizi connessi (reception, ristorante, bar, ecc.) ed a servizio delle attività sciistiche gestite dalla Società San Domenico Ski.
I due piani di autosilo sono collegati tra loro alla superiore piazza pedonale con due impianti ascensori e connesso vano scale.
Al piano terra trovano spazio una biglietteria per le attività sciistiche invernali, un Infopoint, un punto bancomat ed altri servizi legati all’hotel. La struttura dell’autosilo è stata realizzata in calcestruzzo armato per quanto riguarda le fondazioni, le strutture di elevazione (muri e pilastri) e le strutture orizzontali (travi e solette piane).
L’intervento è stato caratterizzato dalla realizzazione di uno scavo totalmente in roccia compatta per un volume di circa 40.000 metri cubi e lo stesso è stato realizzato con esplosivi costituiti da microcariche e tagli della roccia con filo diamantato.
L’intervento presenta una dimensione planimetrica in pianta di 4.500 metri quadri su due piani, con la realizzazione di 350 posti auto.